Nel dicembre 2014, in piena ricorrenza dell’88mo anniversario della nascita di Pietro Scoppola (14 dicembre 1926), Raffaele Coluccia ha presentato presso l’Università degli Studi di Milano la Tesi di Laurea in Filosofia dal titolo «La democrazia e Pietro Scoppola. Il dibattito con Agostino Giovagnoli». Tra gli argomenti trattati: la crisi della democrazia contemporanea: aspetto nazionale e aspetto internazionale; la solidarietà terzomondista ed il rapporto Nord/Sud del mondo; sintonia tra Wojtyla e Scoppola sulla promozione delle tematiche terzomondiste elaborate dalla Teologia della Liberazione; Aldo Moro, la «solidarietà nazionale» ed il dialogo tra cattolici e laici; la povertà ed il volontariato; le risorse culturali per il risanamento morale del paese, per la costruzione di una democrazia partecipata, per la formazione di cittadini protagonisti della vita sociale; le proposte di riforma istituzionale e la difesa della Costituzione della Repubblica Italiana; le affinità tra l’opera intellettuale di Antonio Bello e quella di Pietro Scoppola.

 

 

 

 

Originario della Terra d’Otranto, Raffaele Coluccia ha conseguito la Laurea in Giurisprudenza presso l’Università Cattolica di Milano, discutendo una tesi sulle leggi in materia di volontariato. Ha studiato teologia presso la Facoltà Teologia dell’Italia Settentrionale. Ha conseguito nel 2014 la sua seconda Laurea in Filosofia, presso l’Università degli Studi di Milano, presentando una tesi di Storia contemporanea, incentrata sul tema della democrazia nella storiografia di Pietro Scoppola. Lavora presso l’Università degli Studi di Milano e collabora come giornalista pubblicista con alcune testate impegnate in attività solidaristiche.

Nel 1992/1993 ha svolto il servizio civile presso la Caritas Ambrosiana, occupandosi di sostegno scolastico a ragazzi e ragazze in difficoltà. Impegnato in molte attività di volontariato, ha pubblicato nel 2006 due studi di carattere giuridico e sociologico dal titolo: «Evoluzione del volontariato in Italia» e «Volontari per cambiare il mondo». Gli studi umanistici lo hanno condotto ad approfondire la conoscenza della Teologia della Liberazione, mediante la lettura delle opere di Gustavo Gutiérrez ed di Jon Sobrino. A seguito di tale approfondimento, tra il 2012 ed il 2014, Raffaele Coluccia ha quindi composto due brevi saggi di carattere storico dal titolo: «Cristianesimo e politica nell’Età contemporanea». Nel 2014 ha pubblicato l’opera biografica: «La Resistenza civile di Mons. Francesco Coluccia».

Dal 1996 al 1998 ha svolto il ruolo di direttore e vice-presidente dell’Istituto Pedagogico della Resistenza, a Milano, durante la Presidenza del partigiano e giornalista dell’Unità Orazio Pizzigoni. In tale ambito ha coordinato le ricerche storiografiche di un gruppo di giovani ricercatori, neolaureati in materie umanistiche,

portando alle stampe alcune pubblicazioni: 1) Orazio Pizzigoni, Un secolo di tragedie e di speranze, 1998; 2) Lorenzo Cattoni, Autoritarismo e totalitarismo in Europa nel XX secolo, 1998; 3) Alessia Dimitri, Terrorismo e servizi segreti in Italia, 1998.

La tesi di laurea in Giurisprudenza in materia di volontariato, gli ha consentito di confermare mediante lo studio dei più recenti dati statistici, l’intuizione formulata dal Vescovo pugliese Antonio Bello circa l’esistenza di una relazione sociologica diretta tra il fenomeno del volontariato ed il problema della povertà, deducendone il dato ottimistico sulla capacità del tessuto sociale di attivarsi per rispondere in maniera solidaristica alle emergenze causate dalla miseria e dalla marginalità. Questo studio sulle migliori risorse individuali e sociali che la cultura popolare e cristiana riescono a produrre per superare le condizioni di difficoltà, soprattutto nella storia contemporanea, caratterizzata dall’oppressione totalitaria fascista, dalle vicende belliche del secondo conflitto mondiale e dalla ricostruzione del secondo dopoguerra, ha condotto l’Autore ad approfondire la conoscenza dell’opera storiografica di Pietro Scoppola, con particolare attenzione ai temi della «Resistenza civile» e della «Cultura della liberazione», oltre che a quelli della democrazia e del rapporto tra religione e politica.

 

L’Autore è reperibile per ogni segnalazione e proposta storiografica ai seguenti recapiti:

 

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